La mia prova di tutti i migliori ecosistemi continua con quello di Huawei! Come sappiamo si tratta di un ecosistema privo dei servizi Google quindi molto particolare e con un po’ di soluzioni alternative ma che ho trovato completo e ben integrato, anche nei dispositivi accessori come wearable e cuffie.
Huawei MatePad 11
Partiamo subito dal tablet MatePad 11 e partiamo dalle dimensioni: 165,3 x 253,8 x 7,25mm per 485 grammi di peso.
Il display è un 10,95″ LCD IPS con risoluzione 2560 x 1600 pixel, 275PPI e refresh rate a 120Hz. La resa è davvero ottima, buon livello di contrasto, ampi angoli di visione e neri molto profondi per essere un LCD.
Il processore è lo Snapdragon 865 con GPU Adreno 650 affiancato da 64/128/256GB di memoria interna espandibile.
Il sistema operativo è HarmonyOS quindi niente servizi Google ma devo dire che anche grazie al grande lavoro che sta facendo Huawei la loro mancanza si sente ormai sempre meno. Questo per due motivi, primo perché lui è un tablet e usare i programmi come Microsoft Teams, Google Classroom, o lo stesso YouTube da browser web è molto più comodo che su smartphone e poi perché App Gallery contiene ormai parecchie a applicazioni e suggerisce anche quelle scaricabili da fonti esterne.
Il prezzo di questo MatePad, inclusivo di penna e custodia con tastiera integrata, è di 359 euro in versione 6/64GB che visto il livello di costruzione e prestazioni mi sembrano più che adeguati!
Ecosistema
Una pedina molto importante dell’ecosistema Huawei è il monitor MateView di cui abbiamo già parlato e che vi ho recensito tempo fa. Lo reputo centrale nell’ecosistema perché lui può trasmettere in live le schermate di smartphone, tablet e PC sia via cavo che wireless, tramite Miracast e nel caso di dispositivi Huawei permette di spostarsi dalla schermata di un device a quella dell’altro mantenendo un solo puntatore e permettendo così lo scambio di file ad esempio da notebook a smartphone con un semplice drag and drop, trascinamento. Facciamo un esempio: collegando monitor, pc e tablet si riesce a creare un ambiente unico e a muoversi fra ben tre schermi con un solo mouse (o trackpad) mantenendo sempre la stessa freccia che passa da un monitor all’altro. La comodità in tutto ciò sta nel fatto di poter condividere file, come dicevamo prima, semplicemente trascinandoli o anche di usare il tablet per firmare un PDF con la penna!
Così come collego lo smartphone al monitor, solo appoggiandolo e sfruttando l’NFC, posso collegarlo al notebook e questo permette di avere una riproduzione del display ed un totale controllo sullo smartphone. Posso usarlo per ogni cosa senza bisogno di toccarlo e di distogliere gli occhi dal PC, che siano app, messaggi, chiamate o trasferimento di file. Tutto comodissimo e a portata di mano.
Un altro vantaggio dell’ecosistema è il cloud, sul quale mantenere file e backup di ogni dispositivo senza pagare fino a 5GB o pagando 9,50 euro all’anno per 50GB. Il cloud oltre a contenere dati, serve a sincronizzare app come galleria, blocco note, contatti, calendario e petal maps e a localizzare i vari dispositivi registrati.
In tutto questo ecosistema si integrano bene anche gli accessori, come smartwatch e cuffie. Il primo ad esempio permette di seguire con comodità una navigazione avviata dallo smartphone visualizzando le indicazioni da seguire svolta dopo svolta e le cuffie invece potranno essere collegate contemporaneamente a più dispositivi scegliendo con un solo tap quale usare, senza stare a smanettare con il Bluetooth per connettere e riconnettere ogni volta.
Insomma, niente servizi Google, ma un ecosistema ricco di device, ancora in crescita e che funziona molto molto bene. Speriamo che Huawei riesca a diventare una vera alternativa a Google ed Apple per vivacizzare un po’ il mercato e la concorrenza!