Recensione MacBook Air 2020

Ormai è una settimana che sto usando questo nuovo MacBook Air e, vista la quarantena che mi costringe a fare tutto da PC, l’ho stressato veramente a fondo e sono pronto a dirvi cosa ne penso.

La costruzione è la solita, uguale al precedente modello – anche le porte sono rimaste le stesse, mantenendo due USB-C Thunderbolt 3 e il jack da 3.5 mm – e sposo la filosofia che Apple sta intraprendendo in questi ultimi anni con il corpo realizzato in alluminio completamente riciclato e qualche altro piccolo accorgimento.

In un design immutato finchè non lo si apre: la tastiera è cambiata ed è stata ripresa dal MacBook Pro 16. Non mi fa impazzire, mi piaceva tanto l’ultima revisione del modello con tastiera a farfalla ma è probabilmente una questione di abitudine. Rimane la retroilluminazione e rimane l’ottimo trackpad.

Molto bello è anche il display da 13″, un pannello Retina con 2560 x 1600 pixel di risoluzione, ha una luminosità di 400 nits ed è dotato di tecnologia True Tone.

Prestazioni: con i nuovi Intel di decima generazione siamo veramente su un altro passo, la marcia in più si sente tutta e sono riuscito anche a far girare il mio solito video 4K 60fps su Premier senza particolari problemi. Nelle specifico, ho la configurazione con Intel Core i5 quad-core con un comparto memorie che comprende 8GB di RAM DDR4 a 3733 MHz e 512 GB di SSD integrato, quest’ultimo con prestazioni discretamente buone.

Il passo in più è stato fatto anche sul comparto grafico con la nuova GPU integrata che fa sentire davvero prestazioni più che accettabili, soprattutto rispetto alla precedente generazione.

Rispetto al mio MacBook Pro 15 con Intel Core i9? In fase di rendering ci mette più del doppio a portare a termine il lavoro, qui si sente la mancanza di una GPU dedicata.

La scheda di rete è leggermente più lenta: nei miei Speed Test ho raggiunto una velocità in download di circa 370 Mbps, contro i circa 5-600 di altri modelli di pari fascia.

Per quanto riguarda le temperature: il calore si sente sulla parte tra tastiera e display, oltre che sulla parte inferiore. Quanto scalda? Diciamo sufficientemente per dar fastidio quando lo usiamo sulle gambe, visto che sfrutta il suo corpo in alluminio per dissipare il calore.

Non è fanless, ci sono le ventole ma è tendenzialmente silenzioso, tranne quando facciamo rendering o lo mettiamo sotto stress – in quel caso, la ventola, inizia a farsi sentire.

 

La batteria da 49Wh però fa davvero bene: in uso normale ho fatto circa 6 ore e mezza con una ricarica, in uso stress ho comunque coperto quasi 4 ore di lavoro. Con il caricatore USB C da 30W ci mette parecchio a caricarlo, poco più di due ore.

E andiamo al capitolo prezzi: si parte con il modello con Intel Core i3 dual core e 256 GB di SSD che costa 1229 euro e si arriva al modello con Intel Core i5 quad core e 512 GB di SSD a 1529 euro. Non sono prezzi popolarissimi ma comunque non si parte più dai 128 GB di SSD e, nella configurazione con i5 quad core si parte addirittura da 512 GB.

Dando un’occhiata ai prezzi dei MacBook Pro 13 sul sito ufficiale, mi viene da pensare che – fino a che non verrà aggiornata la linea Pro 13 – conviene puntare su questo MacBook Air. E’ vero, non ha la touchbar (che userete poco) ma ha memorie RAM DDR4, ha 512 GB di SSD e non 128 GB, ha una CPU di decima generazione e non di ottava come il Pro 13 ed è anche più leggero e comodo da portare in giro.

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