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Google I/O 2018: Android P e tanta, tantissima intelligenza artificiale!

E si è concluso il Google I/O 2018, uno dei più importanti appuntamenti di Google. Un appuntamento storicamente dedicato ai developers ma che, per forza di cose, si è via via concentrato sul mondo Android e ciò che è a questo ambito annesso.

Cosa ci aspettavamo? E’ l’anno della Intelligenza Artificiale e poi, come spesso accade, una nuova versione del robottino. A questo si aggiungono le novità portate da Assistant e da Chat (il nuovo sistema di messaggistica di cui abbiamo parlato qui).

E come previsto, la novità principale è proprio la nuova versione del robottino: Android P, le cui novità vertono sull’implementazione dell’intelligenza artificiale!

NavBar – Gestures

Quello che tutti ci aspettavamo. Via la vecchia NavBar con il tasto indietro, home e multitasking per una linea centrale (e il tasto indietro, solo se necessario) e un sistema di gestures a muovere il tutto.

Insomma, dopo la rincorsa ai bordi super sottili, l’introduzione delle gestures era quasi necessaria.

Adaptive Brightness

In questa nuova versione, la luminosità verrà regolata in base a due parametri: sensore di luminosità e regolazioni manuali dell’utente.

Ciò vuol dire che lo smartphone sarà in grado di capire quando il sensore di luminosità, secondo l’uso dell’utente, starà sottostimando o sovrastimando la regolazione. L’intelligenza artificiale infatti si occuperà di affinare la regolazione, basandosi anche sugli aggiustamenti apportati dall’utente.

Adaptive Battery

Anche l’autonomia si fa intelligente. Come? L’intelligenza artificiale “studierà” il vostro modo di usare lo smartphone, imparando quali sono le app che più utilizzate e quali meno.

Il vantaggio portato da questo sistema è ovvio, Android P sarà quindi in grado di evitare monti wakelock del processore, risvegliandolo solo quando è ritenuto necessario.

Action e Slices

Le Action sono delle azioni che vengono suggerite all’interno del laucher stock o tramite ricerca sotto a determinate app. Queste Action sono appunto delle azioni specifiche dell’app che, tramite machine learning, vengono ritenute abitudinali e quindi suggerite dal sistema.

Le Slices sono simili concettualmente, differendo nella modalità di accesso: per accedere a queste specifiche funzioni, infatti, basterà fare ricerca su Google Search.

Dashboard

Questa è una funzione un po’ controversa. Perchè? Perchè Google ci invita ad usare meno il nostro smartphone.

E come lo fa? Con Dashboard, una schermata che riassume il tempo che dedichiamo ad attività comuni da smartphone, con veri e propri grafici così da farci rendere conto se usiamo troppo lo smartphone.

Non solo, il wellness è un obbiettivo prefissato anche grazie alla possibilità di impostare dei timer per fare delle vere e proprie pause o anche grazie alla funzione che trasforma l’interfaccia in bianco e nero per rendere il tutto più noioso, stimolandoci a posare lo smartphone.

Carlo Cannarella