Recensione Realme 14 Pro plus

Nella confezione, Realme oltre al cavo USB-C include una cover protettiva in silicone nero. Scelta che avevo definito singolare per uno smartphone che fa del colore della sua back cover la caratteristica peculiare ma questo vale per la colorazione Pearl White, con questo grigio il tono è decisamente più azzeccato.

Il design del Realme 14 Pro+ è stato sviluppato in collaborazione con lo studio danese Valeur Designers, questo comprende le camere disposte in maniera simmetrica, il vetro stondatino ai bordi e il triplo flash LED. Lui si distingue soprattutto per la sua back cover, che nella colorazione Pearl White reagisce al calore grazie a un innovativo sistema di pigmenti termocromatici. A temperature pari o inferiori ai 16 gradi, la superficie bianca madreperlata vira verso un blu intenso, arricchito da motivi casuali. Questo effetto non è solo scenografico ma rende ogni dispositivo unico, grazie a un processo produttivo composto da oltre 30 passaggi artigianali. Nella colorazione grigia invece non ha questa peculiarità ma lo reputo altrettanto interessante perché non è liscia ma quasi vellutata al tatto, davvero piacevole e che non scivola affatto. In quanto a misure siamo a 8,3 millimetri di spessore e 194 grammi di peso, con anche la certificazione IP69.  

L'always-on display è presente mentre in quanto a connettività troviamo 5G, WiFi 6, Bluetooth 5.2, NFC, GPS, Google Pay, Android Auto e connettore USB-C.

Il display è un OLED da 6.83" con risoluzione 1272 x 2800 pixel, 450PPI, refresh rate a 120Hz e luminosità di picco che arriva a 1.500 nits. Un bel pannello, nulla di cui lamentarsi, non sarà un display da record ma non è affatto male, i bordi intorno sono sottilissimi e il vetro con i bordi stondati lo impreziosisce.

Il processore è lo Snapdragon 6s Gen 3 a 4nm con a fianco 12GB di RAM e 5126GB di memoria interna.

La batteria è una 6000mAh con chimica silicio-carbonio che carica via cavo a ben 80W, raggiungendo il 100% in appena 24 minuti, ma non compatibile con la ricarica wireless. Una capienza importante ma che mi avrebbe fatto sperare di più in termini di autonomia, diciamo che in media arriva al termine della mia tipica giornata stress con il 20% o poco più.

Il software a bordo è la Realme UI 6.0, basata su Android 15 che integra alcune funzioni di intelligenza artificiale come quelle relative alla modifica delle foto ma non molto di più. Manca ad esempio il poter fare riassunti smart dalle note, quindi l'assistenza alla scrittura.

Il dialer è quello stock di Google, buono il vivavoce, che è stereo e la segnalazione delle chiamate SPAM. C'è la compatibilità con le eSIM, manca in pratica solo la possibilità di registrare le chiamate.

Il comparto camere è formato da:

• camera principale da 50MP con apertura f/1.8 e stabilizzazione ottica,
• camera ultra-grandangolare da 8MP con apertura f/2.2 e campo visivo di 112°,
• camera periscopio con zoom ottico 3X da 50MP con apertura f/2.7 e stabilizzazione ottica,
• camera anteriore da 32MP con apertura f/2.0.

L'audio è stereo, raggiunge un ottimo volume e anche i bassi sono presenti. Ovviamente niente ingresso jack per le cuffie.

Un "laggettino" ogni tanto l'ho avvertito ma nulla di drammatico. Non sarà un campione di velocità ma per l'uso quotidiano non va affatto male. Così nel mezzo anche il feedback della vibrazione, che non è pessimo ma nemmeno secco e preciso come vorrei.

Il prezzo di listino in questa versione 12/512GB è pari a 579 euro, un po' alto, ma i 479 euro di lancio li trovo invece a fuoco per uno smartphone che ho trovato piacevole, sia da usare che da toccare. Forse questa back cover grigia risulta preferibile a quella bianca anche perdendo la peculiarità del cambiare colore con la temperatura perché ne guadagna in touch and feel. Vedremo come va la versione 14 Pro, quella senza "+" ma lui per adesso è promosso, equilibrato, con un bel design e un buon comparto camere.