VI PORTO SULLA SAFETY CAR della F1 a MONZA

In pista con la safety car.. esperienza incredibile! Quello che importa però è il motivo per cui ho fatto questa esperienza, che non è stata certo casuale. Ho avuto modi infatti di vedere da vicino come le enormi sollecitazioni a cui vengono sottoposti e gli interminabili studi dietro gli pneumatici di Formula 1 vengano poi sfruttati da Pirelli per la produzione di serie di quelli stradali, dal controllo qualità alla sicurezza sul bagnato.

Il giro sulla safety car l’ho fatto con al volante il suo pilota ufficiale, Bernd Mayländer, non certo uno qualunque e nonostante non sia una delle vetture di F1 che sulla pista di Monza ci corrono davvero le emozioni sono già parecchie. Gli penumatici sono degli P-zero stradali da 285/35 da 19 pollici davanti e 335/30 da 20″ dietro ed è stato incredibile vedere a che livello possono arrivare degli pneumatici destinati alla normale vendita ed alla strada.

Ho avuto poi il piacere di parlare con Mario Isola, direttore Motorsport Pirelli che mi ha raccontato del loro lavoro di ricerca sugli pneumatici F1 e di come questo si trasferisca poi sulle gomme stradali. Le vetture grazie all’infinità di sensori che contengono sono come dei veri laboratori mobili che forniscono un’enorme quantità di dati che viene poi usata per sviluppare nuovi pneumatici da testare prima con un simulatore e poi dal vivo per raggiungere risultati sempre migliori.

Gli pneumatici di Formula 1 devono avere esattamente tutti lo stesso peso e questo si traduce in migliori tecniche di produzione, più precise, che voi vengono utilizzate anche per gli pneumatici stradali. Gli pneumatici da bagnato sono capaci di drenare 85 litri d’acqua al secondo a 300 km/h e questo si traduce in maggiore sicurezza quando queste capacità vengono trasferite, anche solo in parte, alle gomme che noi montiamo sulle nostre auto. Questi sono solo alcuni esempi di come la produzione di serie possa beneficiare della ricerca fatta in un campionato estremo come la Formula 1 ma anche in altri, come quelli di rally per gli pneumatici da fuoristrada o di GT, dove le vetture sono ancora più simili alle nostre.

Pirelli si impegna poi tanto anche per la sostenibilità, ha ottenuto 3 stelle dalla federazione internazionale per questo, unico produttore di pneumatici ad averle, e fa parte del piano, già iniziato, di graduale eliminazione delle termocoperte, mirando a produrre gomme in grado di partire a temperatura ambiente anche se montate su Formula 1, dove poi lavorano ad oltre 100 gradi. Ottime notizie da sentire!