Una settimana con la KONA elettrica di HYUNDAI. PLAY da GALAXY NOTE 9 PIE.

La premessa è che questo non è un test drive. Quello arriverà, forse, in un secondo tempo su automoto.it. Questo è più un racconto, a pelle, di com’è andata una settimana con questa Kona Elettrica.

L’autonomia conta?

Dopo aver provato la prima vettura elettrica “media” con batteria da 64 Kwh in commercio posso affermare che, con l’infrastruttura che abbiamo oggi in Italia, si. Conta!

Non è stata una prova lunga 6 mesi come la precedente esperienza che ho avuto con la golf elettrica ma già una settimana intera mi è servita per capire come avere 450 km veri di autonomia (un po’ di più se si guida con parsimonia, un po’ di meno se si fa tutta autostrada al limite) serva per poter gestire o viaggi lunghi (che però continuano a non essere il pane per un’elettrica) o l’emergenza. Perchè molto difficilmente tutti i giorni faremo 450 km, ma, quasi sicuramente, a sera ci arriveremo con una riserva tale di energia da consentirci di riprendere al volo l’auto per recarci in un luogo, senza dover per forza pianificare. Pianificazione che, al contrario, si rende necessaria su vetture con autonomia reale di 160/200 chilometri.

Le obiezioni sui tempi di ricarica lunghi? Ma mica consumiamo tutta la batteria sempre! Ovvio che chi lo fa deve dotarsi, anche a domicilio, di una wall box di potenza adeguata ma, nell’uso quotidiano, il refil dell’energia usata di giorno si effettua comodamente in box nella notte.
E mi sono anche reso conto che una vettura con un’autonomia del genere può anche essere usata quotidianamente da chi non ha un box e fa pochi chilometri. Ovviamente non perde autonomia lasciandola parcheggiata in strada e, facendo 50/60 km al giorno, basterà recarsi ad una colonnina fast una volta alla settimana per la ricarica.

Il 2019 sarà l’anno in cui inizieranno ad uscire vetture medio di gamma con queste autonomia, il 2020 ancora di più. Ma questa Kona è la prima e, usandola, mi sono reso conto di quanto anche nel mondo auto la specifica tecnica “autonomia” stia diventando importante, un po’ come succede per gli apparati tecnologici. E forse, tra qualche anno, il marchio diventerà sempre meno importante in favore della specifica.

Vi spiego: ho iniziato la prova un po’ con la puzza sotto al naso. Entro nella Kona e subito mi colpisce quel senso di “plasticosità”. Plastiche dure, poche superfici morbide e vellutate. Insomma, quell’ambiente che definirei cheap.

Poi ho iniziato a guidarla. Ad apprezzare l’incredibile vivacità dei 150 kw, la coppia disponibile subito, la silenziosità di marcia ma, sopratutto, la barra dell’autonomia che non scendava più!

Si, ora si che sono pronto al passaggio ad una vettura completamente elettrica anche come prima macchina! Questa Kona mi ha proprio convinto. Il prezzo non è popolare (da 42.500 euro a 48.000 in base agli allestimenti) ma è pari a quello di elettriche che fino ad oggi montavano batterie da 30/40 Kwh.

Poi, tra qualche anno, quando la gran parte delle elettriche avranno queste autonomie, mi sembrerà forse preistorica, inizierò a tornare a valutare con più peso anche altri aspetti (per esempio quello, grave, di non avere ancora un sistema di monitoraggio da remoto tramite smartphone per monitorare la carica, il climatizzatore, ecc ecc..) ma, ad oggi, avendo provato con mano cosa vuole dire guidare elettrico, affermo che l’autonomia conta! Conta eccome! E questa Kona mi è proprio piaciuta tantissimo. La più efficiente provata sino ad oggi! E, finalmente, un’autonomia dichiarata raggiungibile senza magheggi ma con la guida di tutti i giorni! Brava Hyundai!!! (ma la prossima, please, un po’ più connessa e meno plasticosa)!!

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