Vi racconto CHI SONO e come si diventa ANDREA GALEAZZI.

I sogni, le passioni, le ambizioni. Chi ero e chi sono. Cosa ci vuole per diventare youtuber? Oggi vi mostro questo webinar che ho tenuto per Aulab, realtà che aiuta i ragazzi nella formazione e soprattutto nel trovare posti di lavoro, cosa sempre più difficile, durante il quale racconto la mia storia e rispondo ad un po’ di vostre domande!

Sono un curioso, un grande appassionato di tecnologia, ma anche un architetto ancora iscritto all’albo quindi insomma, faccio molte cose ed ho iniziato davvero per caso, parecchi anni fa perché nessuno sul web raccontava i telefoni. Allora c’erano i primissimi siti web come telefonino.net o cellular man ma che erano siti statici, non pubblicavano video. Io andai proprio nella sede di telefonino.net e proposi “ma perchè non facciamo qualcosa di più del solito articolo?”.

Nessuno faceva video anche perché non c’era ancora YouTube e questo lo rendeva molto costoso, oltre alla connessione, che per scaricare file grandi come un video (seppur 320 x 240) costava molto più di adesso.

Da allora sono rimasto su questa piattaforma che nel frattempo è esplosa, ho cambiato editore, poi ho aperto un canale e un blog tutto mio perché amo tutta la tecnologia e provare telefoni mi stava un po’ stretto ed eccomi qua. Nel frattempo ho continuato la mia professione di architetto ma in percentuale sempre minore fino ad adesso dove ormai il 90% del mio lavoro è andreagaleazzi.com e solo il 10 come architetto.

Tutte le mie scelte sono state supportate dalla conoscenza, perché la passione è una cosa che va perseguita, che ci permette di lavorare senza farlo sembrare un lavoro ma la passione non senza conoscenza rimane fine a sé stessa.

Se mi conoscete sapete che non faccio recensioni super tecniche, non faccio benchmark, ma se riesco a parlare in maniera così semplice di un sistema operativo è anche perché lo conosco bene, perché ho passato anni con le varie ROM a provarle, flasharle e smanettare quindi quando vedo un telefono che si comporta in un certo modo capisco cosa c’è dietro.

Ora che fai molto più il blogger che l’architetto guadagni di più?

Le mie scelte sono sempre state fatte “di pancia” e per vari motivi del momento ma in generale posso dire di sì, YouTube e le sponsorizzazioni se  fai tante visualizzazioni pagano abbastanza bene e credo anche che il lavoro di architetto sia sottopagato in proporzioni alle enormi responsabilità che comporta.

Quali sono state le difficoltà principali che hai affrontato nella tua attività di divulgatore di tecnologia?

Direi la gestione del tempo ma soprattutto i rapporti con i brand. Inizialmente non ne avevo nessuno avendo iniziato da solo per passione ma poi pian piano che cresci e che inizi ad avere i numeri i brand si accorgono di te e cominciano a fare sempre più pressioni. Ad esempio quando sanno che un telefono non è il massimo non te lo mandano nemmeno da provare (ed io in questi casi li compro).

Visto il doppio lavoro e visto che escono tanti dispositivi e gadget durante l’anno, come fai a starci dietro?

Questa è una bella domanda e vi posso dire che serve tanta passione, tanta voglia di fare, voglia di lavorare e soprattutto una bella fortuna che io ho: la famiglia che ti supporta.

C’è qualcuno a cui ti ispiri o ti sei ispirato per seguire il tuo percorso?

No, non credo di avere una persona o un personaggio specifici. Ho imparato il pragmatismo, ho imparato a fare ed essere concreto dai miei genitori ed ho imparato a gestire il lato emotivo grazie a Chiara, mia moglie.

Team iOS o Android? MacOS o Windows?

Come dicevo prima a me piace smanettare quindi da sempre apprezzo iOS per la sua semplicità, affidabilità e stabilità ma è un sistema operativo blindato anche se ora un po’ meno rispetto al passato, per questo in generale preferisco Android. Mondo computer invece MacOS per efficienza e longevità.

Concludo dicendo che ho sempre ricevuto feedback positivi dai ragazzi ai quali ho consigliato aulab e che hanno scelto i loro corsi quindi continuo a farlo. I numeri sono incoraggianti perché nonostante periodi non semplici loro nel 2020 hanno avuto un tasso di impiego del 70% in due mesi e del 95% in 6 mesi e adesso si stanno impegnando per riqualificare ragazzi e personale delle aziende in modo da evitare i licenziamenti.