Come è ormai noto, un anno fa Huawei è stata inserita dal Dipartimento del commercio degli Stati Uniti, a causa di presunte minacce alla sicurezza nazionale avanzate dall’amministrazione Trump, nella “entity list” che gli impedisce di stringere accordi commerciali con aziende statunitensi. La società cinese ha dovuto, dunque, eliminare da tutti i suoi nuovi dispositivi mobili qualsiasi tipo di tecnologia o software statunitense e tra queste sono inclusi i Google Mobile Services e dunque anche il più famoso servizio di condivisione video al mondo: YouTube.
Huawei ha debuttato nel finire del 2019 con i suoi Huawei Mobile Services e il suo store di applicazioni AppGallery che permette di instalare le più comuni app e tramite software come Petalsearch (della stessa Huawei) di trovare lo store che mette a disposizione le app non incluse in App Gallery e dunque installare anche app di aziende statunitensi. Notizia recente è però la stipula di un contratto con la francese Dailymotion, che per chi non lo sapesse è il secondo servizio di condivisione video al mondo.
L’obbiettivo di tale partnership è quello di costruire una piattaforma, andando a potenziare l’attuale Huawei video, in grado di poter rimpiazzare Youtube. Le due piattaforme condivideranno le API e offriranno gli stessi contenuti. In futuro è prevista anche una comune ricerca per la creazione di forme di monetizzazione all’interno delle due piattaforme.
