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Xiaomi risponde alle accuse di Forbes e aggiorna il suo browser Mint

Qualche giorno fa, Forbes, in un rapporto, aveva affermato che il browser Mint, sviluppato da Xiaomi, raccogliesse più dati del necessario. Il browser in questione, che viene preinstallato all’interno dell’interfaccia MIUI di Xiaomi (disponibile anche sul Play Store), raccoglie dati analitici dettagliati. Le informazioni raccolte sono molto simili a quelle raccolte da altri browser, siti web e applicazioni ma con l’aggiunta della trasmissione, ai server Xiaomi, di tutte le ricerche web, anche eseguite in modalità incognito.

Xiaomi ha risposto affermando che nel rapporto divulgato da Forbes ci sono state “diverse inesattezze” e che comunque tutto avviene in maniera legittima negando qualsiasi illecito, dichiarando di non raccogliere alcun dato senza l’autorizzazione dell’utente. Specifica inoltre che tutti i dati raccolti sono aggregati in modo da non poter essere utilizzati per individuare uno specifico individuo.

Forbes non ha fornito alcuna prova che collegasse l’ID anonimo dei dati ad un utente in particolare. Un ricercatore informatico ha, però, specificato come questo sembri non cambiare nel tempo.

Non esiste motivo per cui un browser web debba inviare dati analitici dettagliati anche durante l’esecuzione della modalità di navigazione in incognito.

Xiaomi ha rilasciato un aggiornamento dove aggiunge la possibilità di disattivare la raccolta dei dati in modalità di navigazione in incognito. L’opzione non è abilitata di default ma deve essere selezionata dall’utente.