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Ristorante Esplanade. Ho mangiato molto bene…..ma

Metti un sabato senza programmi e video da girare, metti una macchina da provare, metti il buon umore ed ecco che ci balena in testa l’idea di fare un giro sul lago di Garda, un lago che non conoscevo e che ho imparato ad apprezzare grazie a un lavoro che ho in zona. Veloce scorsa a tripadvisor, google e mia memoria ed ecco che la scelta cade su un ristorante di livello. A Desenzano. L’Esplanade (lungomare…ma siamo al lago??!! Bo, vabbè).

L’ingresso (per chi arriva in auto a o piedi) tradisce l’aspetto “demodè” dell’edificio e del ristorante che avrebbe bisogno di una “svecchiata” nella struttura e negli arredi. Di tutt’altro livello l’accesso dal lago, il pontile ha tutt’un altro sapore. Da dire che il giardino è davvero molto bello, curato e la vista rapisce. Anche se non siamo al mare.

Anche l’apparecchiatura è classica e, non so se sia un bene o un male, la moda del non mettere la tovaglia qui non è ancora arrivata. Apprezzabili le bollicine di benvenuto. Ottime e della zona. Franciacorta.

Il menù è molto lungo, tante pietanze, e due proposte degustazione. Si alternano piatti decisamente diversi tra loro, forse manca identità, ma sicuramente si potrà trovare qualcosa di affine ai propri gusti. E gli abbinamenti mi stuzzicano. Decidiamo di buttarci sulla carta e ordiniamo due antipasti (su consiglio del cameriere), un primo e un secondo.

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Bè, sapete che non amo particolarmente in vino. Forse perchè, non piacendomi molto, non lo conosco e, quando non conosco una cosa, evito di parlarne. Ma le birre si. Quelle mi piacciono tanto. E qui ho trovato, anzi “scoperto” una birra fantastica. Belga fermentata con il metodo dello champagne. Eccezionale. Simile a una weiss ma profumatissima, con sentori di basilico. Tra l’altro penso che il ristoratore si sia sbagliato a prezzarcela. E’ una birra da 25 euro a bottiglia al negozio. Bè, l’abbiamo pagata proprio 25 euro, senza ricarichi. Meglio…..

Il benvenuto dello chef è un cubetto di mozzarella (in carrozza) su letto di crema pistacchio.  Presentato bene, buona ma ustionante all’interno. Nel frattempo arriva anche il pane. Buono, vario ma quello che più ci è piaciuto è stato il burro di accompagnamento. Areato, leggero (per quanto può essere leggero il burro), saporito.

L’antipasto è “emozioni dal mare”. Cinque pesci, cinque cotture, due freddi tre caldi piccoli assaggi. Tutto veramente molto buono, ma si raggiunge il massimo con il gambero fritto e avvolto da spaghetti di pasta fillo. Ma andiamo con ordine. Si comincia con una tartare di crostacei, poi sempre crostacei con palline di salmone, capasanta su crema al nero di seppia, il gambero e infine sogliola con letto di gazpacho. Cotture corrette (forse il gambero un filo troppo cotto, ma era davvero buono) e mix di sapori interessante. Bella la presentazione.

Purtroppo passano ben QUARANTACINQUE minuti tra l’antipasto e le portate successive. Il cameriere si scusa dando la colpa all’affollamento del ristorante, inaspettato. Ma è chiaro che un ristorante di questo livello non può avere solo tre camerieri in sala per tutti i tavoli.

Chiara ordina i cremosi (tortelli) di zucca con salsa al parmigiano e nocciole. Il ripieno è morbido, ma visto il nome del piatto, me lo sarei aspettato più cremoso. Ottima la crema di parmigiano, la cottura e l’equilibrio dei sapori. Davvero buoni.

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Io ordino la triglia, farcita del suo fegatino con calamaretti spillo ripieni di cipolle fondenti e crema di cannellini. Molto scenografico l’impiattamento, c’è il croccante che avvolge la triglia, il sapore della cipolla nei calamaretti, insomma, buono. Ma non entusiasmante. Forse un po’ slegata la triglia dai calamaretti, non ne ho capito l’abbinamento. Ma, attenzione, non l’ho capito io, non che fosse sbagliato. Anzi, mi è piaciuto!

Molto corretto il cameriere che ci informa dell’arrivo della piccola pasticceria (per farci intendere che possiamo anche evitare il dolce). Ma noi siamo golosi e lo ordiniamo comunque. Piccola pasticceria che trovo bella ma banale (ovviamente per il livello del ristorante). Una crème brûlée, ok alle fragole, un bignè alla crema, tartelletta con crema all’ananas e un piccolo tiramisù (con amaretti..mmmmm). Molto buoni i secchi.

Molto scenografica la sfera di cioccolato che viene sciolta dalla crema calda alla nocciola versata a filo. Dentro cremoso al mascarpone e caffè. Bellissima da vedere, buonissima da mangiare!!! C’è poco altro da dire.

Più banale la mia cialda (un filo “unta”) con frutta fresca all’interno servita su un letto di crema alla vaniglia. Crema troppo liquida ma ottimo il sapore. Sempre vecchio stile le tazzine per il caffè che, macchiato, sembrava un marocchino. Schiuma compattissima!!

 

E veniamo al capitolo prezzo. Abbiamo speso circa 90 euro a testa per tre portate più benvenuto e piccola pasticceria. Ho trovato sovraprezzati acqua (4,50 euro) e caffè (4,00 euro). Non hanno il valore aggiunto di un piatto, il tempo di esecuzione, la ricerca della materia prima che c’è nelle proposte del menù.

Servizio all’altezza per quanto riguarda competenza e gentilezza dello staff ma assolutamente insufficiente per quanto riguarda il timing. Ok che il panorama è mozzafiato, ma 45 minuti tra antipasto e seconda portata sono davvero eccessivi.

Ci tornerei? Probabilmente no. Anche se ho mangiato, nel complesso, molto bene.

RISTORANTE ESPLANADE via Lario 3 Desenzano del Garda