Hyundai Bayon – Test Drive – Pro e Contro

In molti ci avete chiesto di provare vetture con prezzi ragionevoli, che possono interessare a tutti. I listini nell’ultimo anno sono tutti lievitati e se consideriamo 4-5 anni fa le vetture economiche hanno persino raddoppiato il loro prezzo quindi la sfida non è semplice. Ecco perché oggi proviamo Hyundai Bayon, un’auto ibrida con un prezzo, per gli standard attuali, contenuto e che, seppur con qualche rinuncia, si è dimostrata concreta e pragmatica.

Design ed Interni

Bayon è una segmento B rialzata, quindi un piccolo SUV, con un design originale e in pieno family feeling Hyundai, che piaccia o meno sono gusti. Davanti troviamo i radar ben integrati nel design del paraurti, la lunghezza è pari a 418 centimetri monta pneumatici 205/55 su cerchi da 17″ mentre dietro troviamo un baule che in questa versione ibrida è da 321 litri più un po’ di spazio attorno alla batteria, nel pozzetto sotto al cofano.

L’ingresso è keyless e dentro troviamo materiali abbastanza economici, con una prevalenza quindi di plastiche dure, ma accoppiati bene e con un bel design. L’impressione globale non sarà da auto premium ma non è nemmeno troppo “cheap”.

Il guidatore si trova davanti un bel display LCD con una grafica personalizzabile e molto carina. Dall’infotainment, che è touch, invece si ha accesso alle impostazioni della vettura, e sono davvero tante.

Singolare il fatto che Android Auto e Apple CarPlay nella loro versione wireless ci siano solo se si sceglie l’infotainment con display più piccolo, quello grande che include anche l’impianto Bose (che suona bene ma non è così entusiasmante da giustificare 1.700 euro) li ha solo in versione cablata. Ad ogni modo non mancano le prese USB-A, USB-C e anche il tappetino ventilato per la ricarica wireless.

Per essere una macchina così compatta dietro troviamo tanto spazio, riesce a starci comodo anche chi è più alto. Manca il bracciolo centrale ma in compenso c’è una porta USB-C per la ricarica.

Test Drive

Hyunday Bayon mild hybrid è motorizzata con un 1.000 cc turbo a benzina più un piccolo motore elettrico da 12.2 kW. La potenza totale è di 100 cavalli con 175 Nm di coppia.

In città la marcia è fluida e anche lo start and stop non causa scossoni o ripartenze brusche, merito anche del motore elettrico che dona scorrevolezza ed evita questi inconvenienti.

L’emissione è di 121 grammi/km, quindi il mild hybrid non aiuta sotto questo punto di vista e a Milano si pagherà comunque l’area C come per tutte le vetture sopra i 100 grammi/km.

L’assorbimento delle buche/rotaie è buono e, grazie anche ai sedili molto morbidi, si sta comodi, l’unico difetto è che il rumore un po’ entra e questa è una caratteristica che ritroviamo un po’ a tutte le velocità. L’insonorizzazione non è il suo forte.

Abbiamo apprezzato particolarmente il funzionamento della frizione by-wire, ovvero a comando elettronico e non meccanicamente collegata al motore. Si mantiene per questo sempre leggera da premere, funziona anche schiacciando il pedale solo in parte e permette alla vettura di “veleggiare” staccando la frizione in determinati contesti e diminuendo notevolmente i consumi.

Le luci sono LED, non matrix, ma non le abbiamo trovato molto potenti. A volte si sente il bisogno di avere un po’ di luce in più per illuminare la strada.

Gli assistenti alla guida ci sono e sono tutti efficienti e tarati bene. Manca ovviamente il cruise control adattivo, avendo il cambio manuale, ma abbiamo apprezzato il funzionamento dell’assistente dell’angolo cieco e il lane assist.

La dinamica di guida, così come le prestazioni del motore ci hanno stupito rispetto alla scheda tecnica. Sarà per i soli 1.126 chilogrammi di peso ma questa Bayon si guida bene, è divertente, agile e comunque sicura. Ottima anche la frenata grazie ai quattro freni a disco.

Il consumo in città è di 14 km/l, a 110 chilometri orari scende a 22 km/l e al limite autostradale di 130 si mantiene comunque intorno ai 18-19 km/l. Davvero niente male.

Il listino di Bayon comincia da 20.000 euro, la versione top costa 24.700 euro che con tutti gli accessori montati sul nostro esemplare arriva a 27.000 euro. Significa 4000/5000 euro in meno della concorrenza quindi quello che fino a qualche anno fa sarebbe sembrato un prezzo spropositato adesso in realtà è (purtroppo) un ottimo prezzo.

Quali sono quindi i PRO di questa Hyundai Bayon?

  • Rapporto qualità/prezzo. Dotazione ricca di base e optional comunque non troppo costosi.
  • Motore e cambio. Ottimi, e la frizione by wire funziona molto bene.
  • Versatilità. Lo spazio a bordo è tanto in rapporto alle dimensioni esterne.

E terminiamo con i CONTRO.

  • Finiture. Come detto all’inizio, c’è molta plastica.
  • CarPlay e Android Auto wireless solo sulla versione più piccola dell’infotainment.
  • Fari LED ma poco luminosi.